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​project  hORMIAI teatro di limosa | in collaborazione con Opera Prima teatro


Covello dei Borboni, servo buffo!  

di e con agnese chiara d'apuzzo

all'organetto giacomo maria forte
maschera di bruno treglia
drammaturgia e regia enrico forte

​I Borboni e Il Teatro della Corte tra ‘700 e ‘800
Ai vicerè di Spagna piacevano gli spettacoli teatrali, ma per questione di decoro dell’epoca non potevano recarsi nei teatri pubblici. Sotto i vicerè conte di Lemos, ​duca d'Alba, conte di Monterey, furono rappresentate farse e commedie in spagnolo,​
in italiano e in napoletano. Ogni lunedì al Palazzo Reale di Napoli vi era una diversa rappresentazione teatrale che destava ammirazione, oltre che per la bravura degli ​attori anche <<per i sollazzevoli intermedi e le macchine giranti>>. Nel 1631 fu​ rappresentata per la prima volta a Napoli una commedia in musica, nel locale a piano terra adibito «per giuoco della palla». I migliori attori del tempi calcarono il palcoscenico ​del teatro di corte, e quasi tutte le maschere napoletane con a capo Pulcinella,​Tartaglia e Coviello.​
Una tradizione che avanzerà negli anni a seguire, più volte interrotta e ripresa fino ai nostri giorni... E sarà proprio la maschera di ‘Coviello’ a riproporci, nel piccolo teatro ​di Limosa, temi e lazzi di quel periodo...​​
L'episodio che sancì la vittoria dei garibaldini e quindi dei Savoia nel Regno delle Due Sicilie fu la famigerata Battaglia del Volturno combattuta il 1° ottobre 1860, la ​definitiva cacciata dei Borbone avvenne in seguito all'assedio di Gaeta da parte​
dell'esercito piemontese. Questo è l’evento ispiratore della performance con maschera e musica dal vivo dal titolo Covello dei Borboni.​

 

Covello servo buffo 
presta servizio alla corte di Re Ferdinando e della regina Tetella. Li segue nei loro spostamenti tra Napoli, Caserta e Gaeta. In uno degli ultimi viaggi di Re Ferdinando a Gaeta, Covello innamoratosi di una bella gaetana, decide di stabilirvisi. Dopo alcuni anni vissuti nell’incanto della cittadina, lontano dal fasto della corte reale, si ritrova a prestare nuovamente servizio alla corte dei Borboni. Il suo nuovo Re è il figlio di Ferdinando, Re Francesco II, il quale avrà la sventura di vivere in prima persona la gloriosa fine di un Regno e la nascita dell’Unità d’Italia.
​Come altri personaggi, ben più importanti di lui, anche il servo Covello si troverà davanti un bivio: abbracciare il nuovo corso della storia, o rimanere fedele al suo re?
​Una irridente sardonica e popolare messinscena “comica” su uno dei fatti salienti della nostra storia, attraverso la voce arcaica di una delle maschere più note della Commedia dell’arte di area meridionale...

​Spettacolo adatto per spazi al chiuso e spazi all'aperto molto protetti (cortili interni, ecc.). Può essere realizzato in teatro o all'aperto con il semplice ausilio di luci fisse e una sedia, ma anche con luce diurna.

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