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sCIROCCO
con Agnese Chiara d'Apuzzo
regia drammaturgia e adattamento testi enrico forte
Lo scirocco, quasi una leggenda e una metafora, è un vento caldo che arriva dal Sahara. E' anche una particolarità delle case nobiliari siciliane d'un tempo: la stanza in cui trovare riparo e sollievo nelle ore del vento di mezzogiorno "che dissecca la mente e le ginocchia." Un posto sicuro e nascosto da piccoli labirinti di pareti che possiamo immaginare abitato da un Minotauro... Ché la stanza dello scirocco è anche al riparo del tempo, in cui il bene e il male sembrano perdere identità e l'amore si sublima: il luogo in cui epoche ed eventi possono ricrearsi e… dissolversi.
Se vi capitasse di trovarvi sulla costa, in una giornata di scirocco, forse sentireste il bisogno di chiudere le imposte e cercare tregua dal vento tra le mura della vostra casa. Le tende ondeggerebbero senza interruzione e il sibilo del vento continuerebbe a fischiare sotto le finestre, ma voi potreste alleggerirvi la testa, ascoltando un po' di buona musica e preparando una cena con sapori e aromi che non sarebbe difficile immaginare volati fino a voi, sospinti dal vento dell'Africa.
Scirocco è una storia semplice, un frammento di vita che si fa corpo, parola, una voce che ri-vive nel momento presente. Una vicenda travolgente e romantica, fatta di sguardi e rossori, di pudore, di amore disperato. Una storia d'altri tempi che narra i sentimenti con la levità di una 'leggenda'. A raccontarla è Rosalia, giovane e bella popolana che ora è solo un'apparizione, una donna-fantasma.
(Adatto per teatri con spazio scenico a terra)